Quando si utilizza il termine “magia” spesso nella mente si affollano una serie di immagini che vanno dal mondo di Herry Potter fino a cupi girotondi attorno ad un fuoco in compagnia di una capra nera. Spesso abbiamo bisogno di avere delle specifiche ed il più delle volte ci si domanda se si stia parlando di magia buona o cattiva, bianca, nera, rossa e così via. In realtà non esistono molte divisioni nella magia; io amo dividere il tutto in due soli filoni:
- La Magia naturale o verde
- La Magia nera
Si, perché l’unica variante della pratica magica è quella negativa, cioè una pratica che desidera deviare o limitare la libertà altrui e questo è sempre sbagliato. Infatti, ogni volta che si agisce volendo irretire nei sentimenti o nelle azioni altre persone, allora ci si sta rivolgendo (consciamente o inconsciamente) al male, a forze superiori in grado di “possedere” o “vessare” l’animo umano. La Magia non può avere questa facoltà, perché si muove sul piano spirituale che anima il creato e non lo sovrasta.
Nella magia non si agisce mai “contro” e non si cerca di “imbambolare” nessuno, ma si aiutano le condizioni esterne affinché la persona possa decidere di arrivare all’ obbiettivo sperato sempre rimanendo padrona di se stessa; la decisione personale, la libertà di azione e pensiero, non devono mai essere vincolate o limitate perché la magia non ha queste finalità e, qualora lo si facesse, si andrebbero a muovere equilibri importanti difficili da gestire e che spesso causano dolore e angoscia perché, ciò che viene chiesto deve essere poi dato indietro.
Importante è ricordare sempre che la Strega co- agisce con il creato che la circonda nella dimensione orizzontale e con l’energia spirituale che anima gli elementi nella dimensione verticale; agire pensando di poter gestire terze persone, magari con l’aiuto di entità superiori, non è praticare magia, ma giocare con un male che ha molta più esperienza di noi pensando ingenuamente di essere in grado di piegare una divinità o uno spirito puro ai nostri voleri, quasi in un delirio di onnipotenza.
Spiegate queste differenze sostanziali, è il momento di capire cosa sia la Magia Verde e quale sia la sua messa in pratica.
Se togliamo il cemento, le città e la tecnologia non resta che l’essere umano, una creatura nata ed inserita in un mondo fatto di elementi naturali, energie e spirito, esattamente come ogni altro essere vivente o inanimato presente in natura. Lo spirito umano lungo i secoli ha imparato a gestire queste forze scoprendo in esse un aiuto importantissimo per curare malattie, respingere attacchi esterni e trovare benefici per la mente ed il corpo. Questo perché in antichità era più semplice ascoltare il mondo naturale poiché era proprio il quotidiano a richiederlo: il sostentamento proveniva esclusivamente dalla terra, dalle stagioni e dalle condizioni climatiche; non esisteva altro che madre natura e l’uomo ne era parte integrante.
Medicine, arnesi da lavoro, profumi e cibi provenivano esclusivamente dal mondo naturale ed era necessario conoscere molto bene le proprietà di ogni pianta, minerale o animale, ma anche saper gestire i cambiamenti stagionali, il ciclo lunare e i venti, era indispensabile per poter vivere; contrariamente si trovava la morte.
Con il passare del tempo e con l’avvento della cosiddetta modernizzazione, l’uomo ha in qualche modo rinnegato le sue radici volendosi emancipare dalla sua stessa natura creando contro di essa barriere e ostacoli.
Piante che prima venivano colte per curare ora sono diventate “erbacce” da estirpare per avere un prato ben curato o marciapiedi puliti, alberi considerati sacri per le molteplici proprietà curative, ora sono arbusti decorativi per giardini o quartieri e pianure verdi e selvatiche, solo un buon investimento per costruire lotti di edifici o zone residenziali. Insomma, la natura è diventata quasi un intralcio all’ego umano.
Tutto questo ovviamente è un precario sogno dal quale prima o poi l’uomo dovrà certamente risvegliarsi, perché per quanto si senta onnipotente, non è altro che una debolissima creatura che gioca a fare il creatore.
Nonostante questo allontanamento dell’uomo dal suo ambiente naturale, anche oggi come nel passato, ogni essere umano nasce portando in sé un dono spirituale innato accompagnato da una sensibilità più o meno percettiva verso quel mondo lontano di cui faceva parte. Questo dono non è altro che la sua componente più antica che lo mantiene connesso con madre natura e con tutti i suoi elementi rendendolo in grado di avvertirne il richiamo, la bellezza e l’appartenenza.
Durante la crescita, il quotidiano, l’ambiente o le imposizioni culturali e sociali, possono andare a limare la naturale capacità di ognuno di avvertire le energie sottili presenti in tutti gli elementi naturali ed ambientali, fino a renderci impermeabili o addirittura ostili.
Malgrado questo, però, qualcuno avverte un costante richiamo a tutto ciò che è selvatico, simbolico e ancestrale, segno che più di altri possiede una forte predisposizione spirituale ed un’innegabile attitudine al voler corrispondere ai suoi doni spirituali.
Questi uomini e queste donne sono quelle persone che nella storia sono state chiamate “Streghe”.
Il termine “Strega” deriva da “stryx”, cioè barbagianni, animale che in passato non era visto proprio di buon occhio sia per il suo verso stridulo, sia per il suo silenzioso e quasi spettrale modo di volare, sia per la sua abitudine a cacciare nei cimiteri durante la notte di quando in quando.
Questo termine venne subito associato a tutti quegli uomini o donne che, vivendo una sensibilità diversa dal resto della società, amavano isolarsi e vivere in modo inconsueto…in qualche modo misterioso agli occhi del resto della popolazione, chiedendo la libertà di non essere trascinati verso quel cambiamento nocivo di cui abbiamo parlato sopra.
Provenendo da “strige”, il termine “strega può essere usato per entrambi i generi, anche se nel passato patriarcale era per lo più associato alla figura femminile; ultimamente è nato il termine “strigo” per l’accezione maschile che, rimanendo fedele alla radice etimologica, non causa nessuna rottura con la tradizione e potrebbe divenire un buon distinguo.
Ad ogni modo la strega praticava e pratica quella che oggi è chiamata Magia Verde, cioè quel cammino conoscitivo e rituale che mira al ricongiungersi con la natura e con i suoi elementi scoprendo le energie e le proprietà in essi contenute.
Ad esempio, ogni pianta possiede dei benefici detti “droghe”, cioè principi attivi utili nella fitoterapia per diverse finalità terapeutiche e dei principi simbolici o spirituali che sono altrettanto efficaci e che vanno usati con la medesima cura. Le streghe dedicavano la propria vita a scoprire queste conoscenze e a tramandarle e chi, come loro, aveva intrapreso la stessa loro vita.
Queste donne e questi uomini hanno lasciato molti libri nei quali è possibile conoscere i loro studi su erbe, pietre e cicli stagionali.
Per noi oggi il lavoro è più semplice: abbiamo i loro appunti a disposizione in biblioteche, librerie o web, ma allo stesso tempo anche noi possiamo vivere gli stessi sguardi scettici e sospetti che anche loro hanno vissuto e non sempre è facile non passare per “strambi” …nella migliore delle ipotesi.
Quello che amiamo chiamare il “cammino verde” è proprio il percorso che intendiamo affrontare per ritrovare il contatto con l’ambiente che ci circonda e riuscire a connetterci con le energie che lo animano.
La nostra pratica sarà una pratica per il benessere altrui, la protezione e l’aiuto per tutte le sfere emotive e materiali dell’essere umano, mai per la vendetta o l’annichilimento.
Ogni elemento, ogni ciclo stagionale, ogni lunazione porta con sé forze potenti da poter gestire con rispetto in connessione con lo spirito che tutto permea. Alla base ci sono i quattro elementi che compongono l’universo ed ognuno di noi è in grado di scoprire una particolare sensibilità a uno di questi elementi in particolare, un riscontro che se curato, potrà diventare il nostro potere principale.
Per quanto riguarda il credo personale o la pratica di una determinata religione, la magia verde non mette delle regole. Infatti, la pratica magica si sposa con qualunque credo, anche con il cristianesimo che vede nella natura la presenza dello spirito vivificante di Dio.
Importante è capire che, agendo con la magia, è necessario muoversi su un piano spirituale prettamente orizzontale, cioè nello spazio creaturale e partecipare con lo spirito nel piano verticale senza la necessità di scomodare divinità o entità di sorta.
Gli strumenti usati nella magia verde variano a seconda delle tradizioni; importanti elementi che non possono mancare sono sicuramente pignatte o calderoni, pestelli in metallo o marmo, fiale in vetro, sacchetti in cotone, candele, incensi e un falcetto per recidere le erbe. L’uso della bacchetta è principalmente legato alla formazione di cerchi durante i riti e la scopa molto utile per pulire gli ambienti dalle negatività e dalle energie sbagliate.
Allora avanti! Speriamo di averti chiarito qualche dubbio e tolto qualche paura sull’argomento.
Se ti sento attratta/o da questo cammino, forse vale la pena provare… se il ritorno è serenità e libertà, allora procedi.
Nei prossimi articoli pubblicheremo qualche consiglio sull’uso degli strumenti e alcuni piccoli incantesimi per alleggerire la vita di tutti i giorni.
I problemi non svaniscono se non si risolvono alla radice, ma è certamente possibile trovare nuovi strumenti per iniziare a scavare!
Amas Veritas