La Bacchetta magica

La Bacchetta magica

Oggi parleremo di un utilissimo strumento per tutti coloro che praticano magia: la bacchetta.

Nel tempo siamo stati abituati ad associare la bacchetta ad effetti speciali, luce glitterata o scariche elettriche colorate, aspettandoci dalla povera bacchetta effetti speciali che non le appartengono e mai le sono appartenuti.

Questo strumento molto potente non nasce a scopo di “aggiusta tutto” come spesso in gergo si dice: “se avessi la bacchetta magica!”, ma come estensione della Strega per concentrare le proprie energie durante la sua pratica.

La sua storia è abbastanza misteriosa poiché probabilmente la bacchetta o la ‘verga’ potrebbe essere il risultato della trasformazione del più iconico Bastone Druidico che, con il passare del tempo, si è ridotto ad uno strumento ben più pratico ed intimo.

Alcune fonti associano la genesi della bacchetta magica al bastone usato da Mosė durante l’esodo; infatti, non è difficile trovare negli affreschi paleocristiani un Mosė “armato” di bacchetta mentre divide le acque del Mar Rosso. Insomma, ciò che è certo, è che questo strumento ha da sempre accompagnato l’uomo nel suo cammino mistico lungo la storia.

Ma quale è la sua reale funzione?

Come detto poco fa, il suo uso è quasi esclusivamente di natura energetica e se usato con criterio può decisamente fare la differenza nella pratica magica durante il caricamento di un oggetto o di una pozione, nella formazione di un cerchio magico e così via; ogni attività acquisirà forza ed efficacia, se fatta con la propria bacchetta e nella giusta modalità.

Da precisare che una bacchetta non si improvvisa, tantomeno il suo “padrone”; infatti, la sua forza deriva proprio dalla sinergia che si viene a creare tra entrambe le parti e di conseguenza è molto importante scegliere il proprio strumento con cura, conservarlo con altrettanta attenzione e ascoltarlo nel momento dell’utilizzo.

In questo articolo parlerò solo di bacchette di legno, poiché per esperienza non ho trovato la stessa vitalità in altri materiali.

Come scegliere il legno della propria bacchetta?

Ogni albero o cespuglio ha delle proprietà specifiche e tendenzialmente la bacchetta dovrebbe essere scelta in base alla propria personalità, o per equilibrarla o per esaltarla. La sua lunghezza dovrebbe andare dal gomito fino al dito medio e la sua forma il più possibile retta. Non importa se nel fusto ha curve o deviazioni, ciò che conta è la linea immaginaria che partendo dalla base arriva in asse con la punta, poiché la sua funzione è quella di concentrare il flusso di energia, proprio come fosse un dito che indica un punto.

La bacchetta può essere lavorata, magari togliendo la corteccia dal fusto e lasciando grezza l’impugnatura o modellandola con utensili da legno; ciò che consiglio è di non riempirla di orpelli, brillantini e decorazioni varie, apportano poco e niente allo strumento e spesso ne deviano le proprietà. Ciò che può essere aggiunto è un cristallo, meglio se in punta e a sua volta acuminato, mantenendo così l’asse della bacchetta. Altra aggiunta positiva è l’incisione di simboli o rune appropriate alla personalità o al tipo di “carattere” che si desidera imprimere alla propria bacchetta.

 Ad ogni modo, ogni aggiunta deve essere studiata e pensata attentamente per aumentare l’efficacia dello strumento e non confonderlo. Un cristallo con proprietà contrastanti al legno scelto ad esempio, potrebbe annullarne la forza.

Il ramo si può trovare ai piedi di un albero o può essere reciso da esso. Per questa ultima scelta, prima di tagliare la pianta bisogna essere certi che quello individuato sia il ramo giusto…sarebbe un peccato tagliarlo inutilmente. A volte gli alberi possono farci un regalo donandoci una parte di sé, agiamo con rispetto, ringraziando e magari lasciamo a nostra volta qualcosa in cambio alla pianta generosa.

Come facciamo a scegliere il ramo giusto? Con un’idea delle proprietà del legno necessarie, si cerca l’albero e ci si siede sotto ascoltando e tenendo la schiena poggiata al suo tronco. Se si vive una sensazione di pace e calma, potrebbe essere il legno che fa per noi e possiamo procedere nella scelta del ramo giusto.

Una volta lavorata, la bacchetta andrà dedicata alla nostra persona e ai quattro elementi con un piccolo rito che troverete nel prossimo articolo. Dopodiché la nostra bacchetta è pronta e si può impugnare per “utilizzarla”. Importante è riporla dopo ogni pratica in un panno di cotone bianco e assicurarsi che non venga toccata da altre mani. Quando si ha voglia, magari ad ogni plenilunio, è possibile “lavare” la bacchetta con acqua lunare, un infuso di Artemisia o di altre erbe utili.

Buon lavoro allora!

Amas Veritas

 

 

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